"Viviamo nella paura ed è così che non viviamo."Gotayama Buddha
La paura è un’emozione estremamente potente e veloce.
Ci consente di avere reazioni nell’ordine dei millesimi di secondo.
E’ anche l’emozione più frequentemente sperimentata rispetto a dolore, piacere e rabbia.
La paura di per sé è una risorsa che ci permette di preservarci allorquando c’è un pericolo ed è per questo che scatta velocemente: pensiamo a quando guidiamo e avvistiamo un pericolo sulla strada. La paura ci farà reagire velocemente ed evitare l’ostacolo.
Oppure pensiamo a un’eventuale aggressione: possiamo scappare o aggredire a nostra volta…
I meccanismi originariamente messi in atto dalla paura e che hanno aiutato l’uomo ad evolversi sono proprio la fuga e l’attacco.
Il corpo e la mente hanno molte risposte automatiche: Il battito cardiaco accelera, il corpo si prepara all’azione e la mente è in uno stato di allerta.
La paura quindi è una risorsa che aiuta ed ha aiutato l’uomo nella propria auto-conservazione ma se eccessiva può diventare un limite.
Può diventare un limite quando abbiamo paura di qualcosa e – avendo sperimentato sensazioni negative -abbiamo paura che quella esperienza sgradevole di paura capiti ancora.
“ Il pauroso edifica i suoi timori e poi ci si installa sopra”
Inoltre a volte il pericolo può essere immaginato e questo basta ad evocare le stesse riposte della mente e del corpo.
Il bello e il brutto delle paure è che sono tante quante se ne possono inventare…(zoofobia, paura di guidare, paura di perdere il controllo, paura delle malattie, paura di morire, di arrossire, dell’altezza e delle vertigini…)
La paura si installa sulla base del possibile (qualunque cosa l’individuo possa pensare).
Quando una paura diventa invalidante?
- Se continuiamo ad evitarla: ogni evitamento prepara il successivo
- Se chiediamo la protezione continua degli altri: ogni volta che una persona mi aiuta si instaura il meccanismo del cosiddetto “pronto soccorso”. Mi aiutano perché mi vogliono bene ma nello stesso momento il messaggio è che non posso farcela da solo!
- L’ascolto di ogni sintomo legato alla paura non fa altro che aumentare la paura stessa. Se ascoltiamo e monitoriamo continuamente parametri spontanei li mandiamo in tilt :si realizza il cosiddetto controllo che fa perdere il controllo
- Parlare della paura fa accrescere la paura : è come mettere un fertilizzante su una pianta che si ingigantisce fino a diventare un baobab.
La Terapia breve strategica è un metodo molto efficace ed efficiente per aiutare le persone a superare le proprie paure invalidanti. Nei miei studi di Piacenza, Castelsangiovanni (PC) e Rapallo (GE) aiuto le persone a risolvere problemi in breve tempo applicando questo tipo di approccio.
Bibliografia e sitografia
Nardone, G. (1993). Paura, Panico, Fobie. Firenze: Ponte alle Grazie
Nardone, G. (2000). Oltre i limiti della paura. Milano: Rizzoli.
Nardone, G. (2003). Non c’è notte che non veda il giorno. Milano: Ponte alle Grazie.