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Il coronavirus e il piacere di godere dell’attesa

Elena Dacrema 27 Marzo 2020 Tag: , , Blog
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Poco più di un mese fa eravamo presi dalle nostre vite frenetiche: lavoro, famiglia, pianificazione del weekend.

Avevamo tutto a disposizione e probabilmente non lo sapevamo apprezzare.

Ad oggi invece c’è chi – causa Covid 19- sta lottando con un nemico invisibile o chi ha perso una persona cara.

I più fortunati, che non hanno a che fare con questi problemi, vivono una nuova routine all’interno delle proprie case, senza contatti fisici con amici o parenti, lavorando secondo modalità diverse e più solitarie e costretti ad aspettare che la situazione cambi.

Uno dei vantaggi che però possiamo constatare in questo momento è proprio il piacere dell’attesa.

Quando potremo riabbracciare i nostri familiari? Quando potremo tornare a mangiare una pizza con il nostro partner (o la nostra partner) con spensieratezza?

L’elenco potrebbe proseguire all’infinito.

Come dice Harold Schweizer, professore di Inglese alla Bucknell University, le cose acquistano il loro valore proprio quando tu devi aspettare per ottenerle.

L’anticipazione di un piacere è già di per sé piacere e produce dopamina che ci fa sentire eccitati e felici.

Pensiamo ad una vacanza: spesso siamo più felici quando ci pregustiamo il piacere della vacanza che durante la vacanza stessa.

In questo periodo quindi possiamo riscoprire questo aspetto, della gratificazione rimandata!

In uno studio del 1972 svolto a Stanford, veniva dato un marshmallow a dei bambini che avrebbero potuto mangiarlo, ma se avessero aspettato 15 minuti, avrebbero ottenuto due marshmallow. Meno di un terzo dei bambini aveva trovato la pazienza di aspettare questi 15 minuti per ottenere il secondo marshmallow . Anni dopo però si è visto che proprio i bambini che erano stati in grado di aspettare avevano ottenuto buoni risultati su tutti i fronti: erano più capaci a scuola, più sani, più felici.

Quando otteniamo subito quello che vogliamo rischiamo invece di diventare preda dell’insoddisfazione.

Quindi consoliamoci, non possiamo fare ciò che vogliamo ora ma, in un secondo momento, tutto sarà sicuramente più soddisfacente.

Bibliografia

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